Il legale intende adire la Corte di Strasburgo e procedere con una richiesta di carcerazione domiciliare precedentemente negata potrebbe essere riesaminata a seguito dell’applicazione della decisione quadro del Consiglio europeo sulle misure alternative alla detenzione.
di Carlo Longo
Eugenio Losco, uno degli avvocati italiani che assiste Ilaria Salis, 39enne da Milano, momentaneamente detenuta a Budapest, annuncia la possibile presentazione di un reclamo immediato alla Corte europea di Strasburgo. L’obiezione riguarda la presunta violazione dell’articolo 3 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, un crimine per il quale l’Ungheria è già stata precedentemente condannata.
Losco ha criticato l’atto di far comparire Ilaria Salis in tribunale incatenata e portata con un guinzaglio come una chiara violazione. Intanto, i legali stanno cercando di capire l’impegno del governo per ottenere l’applicazione degli arresti domiciliari.
La richiesta inerente alla carcerazione domiciliare, respinta nel giugno scorso dai giudici ungheresi per rischio di fuga, potrebbe essere riesaminata solo dopo l’applicazione preliminare degli arresti domiciliari in Ungheria. Successivamente, sarà possibile considerare l’applicazione del reciproco riconoscimento delle decisioni sulle “misure alternative alla detenzione cautelare” secondo la decisione quadro del Consiglio europeo.
Nel frattempo, le risposte fornite dall’amministrazione penitenziaria ungherese alla Corte d’Appello di Milano per il caso di Gabriele Marchesi, coindagato con Ilaria Salis e attualmente agli arresti domiciliari in Italia, assicurano che i detenuti saranno trattati in accordo con la Convenzione europea sui diritti dell’uomo e le raccomandazioni delle Nazioni Unite. Secondo l’amministrazione ungherese, ai rappresentanti consolari e diplomatici del rispettivo Paese è data la possibilità di ispezionare le condizioni di detenzione nel relativo istituto penitenziario.
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