di Velia Iacovino
Lateral Thinking, in italiano Eclissi dell’etica, è un pamphlet, meglio ancora una sorta di manifesto, nato dall’analisi delle direzioni problematiche prese dalla nostra società e “dal bisogno di recuperare quelle verità immutabili che regolano la nostra esistenza e che possono ispirare all’umanità una diversa direzione” fondate su una nuova etica e su un concetto nuovo di religiosità. Una avvincente riflessione, “spronata dalle discussioni, dai progetti, dalle speranze e dalle nuove consapevolezze intellettualmente stimolanti”, che, in parte, anche l’emergenza pandemia ha contribuito a far affiorare.
L’autore è Brandino Rangoni Machiavelli, intellettuale aristocratico, di origini fiorentine per parte di padre e canadesi per parte di madre, londinese di adozione, studioso di Islam, con alle spalle una consolidata esperienza nel mondo del cinema come produttore e regista, discendente, anche se preferisce che non si dica, di quel Niccolò celeberrimo autore de “Il Principe”.
“Per troppo tempo abbiamo dato per scontato che la cultura Occidentale sia l’unica e la migliore per arrivare a qualsiasi traguardo. Ma questo si è dimostrato illusorio. Abbiamo ormai raggiunto una situazione nella quale se non vengono trovate soluzioni per il futuro la nostra vita sociale, la nostra sicurezza e perfino la nostra stessa esistenza su questo pianeta sono minacciate. Dobbiamo aprire la mente a direzioni nuove e diverse per poter cambiare. Senza pregiudizi. E con umiltà”, scrive Brandino Machiavelli nell’introduzione al suo libro. E aggiunge: “Siamo vulnerabili su molti fronti, politicamente, economicamente e moralmente. La politica è gestita da individui di scarsa profondità e lungimiranza; le nostre economie funzionano spesso e sempre più sul filo del rasoio; stiamo rapidamente distruggendo il nostro ambiente (…); permettiamo che le nostre vite siano gestite dall’avidità commerciale; il nostro sistema educativo ha trascinato le nostre manifestazioni sociali e intellettuali a un livello spaventoso; stiamo permettendo alla schiavitù del 21° secolo di esistere nei nostri cortili. La nostra società ha sicuramente perso la strada nel profondo delle sue radici, le sue debolezze sostenute e nascoste da una lucentezza esteriore di successo e un’innegabile ostentazione di ricchezza”.
“Possiamo, in Occidente, essere davvero così sicuri -si chiede- che l’agitazione e la pressione di milioni di persone che vivono intorno a noi, sommate alle ovvie e diffuse disfunzioni del nostro sistema di rapace capitalismo neoliberista, ci permetteranno di continuare a falciare malinconicamente i nostri prati, andare in vacanza, goderci a tempo indeterminato la sicurezza della nostra lussureggiante esistenza borghese? Non ci adagiamo sugli allori instabili di una diffusione incredibilmente rapida e vincente del progresso tecnologico, economico, sociale, basata su una massiccia disparità di opportunità, di ricchezza, di sicurezza e benessere, dovuta al cinico sfruttamento di settori del nostro propria società, e di quelle in altre parti del mondo?” E ancora “l’Occidente è il mondo migliore?” con i suoi modelli di democrazia, liberalismo laico.
Machiavelli affronta poi e torna a porre in modo radicalmente nuovo la questione dei diritti e doveri, soffermandosi sull’idea di spiritualità (che nulla ha a che vedere, rimarca, con l’esistenza o meno del Paradiso e dell’Inferno) da Cristo a Buddha a Mohammed, a Giuseppe Mazzini, a Immanuel Kant, Edward Gibbon, Teilhard de Chardin, fino ai nostri giorni con Stephen Hawkin. Pensatori che hanno espresso, osserva, “il principio di una connessione, una comunanza e una possibile spiegazione della nostra esistenza situata da qualche parte tra il ragionamento materialistico e una volontà soprannaturale, un’ energia indefinibile, universale che abbiamo finora chiamato Dio, che è una derivazione etimologica di una radice sanscrita gheu(e)- “invocare” – una richiesta di aiuto molto umana, molto prevedibile da parte di esseri che hanno compreso e hanno preso coscienza della propria fragilità”.
Ma è proprio da qui, avverte, che bisogna ripartire. Dal concetto di Dio, abusato, strumentalizzato per sottomettere e umiliare i nemici, scatenare guerre, conflitti, mettere in atto massacri. “Credo – sostiene- che sia giunto il momento di iniziare la trasformazione della nostra percezione di Dio come fonte delle nostre indicazioni morali in una fonte di conoscenza più realistica, universale e raggiungibile rispetto al mito e ai dogmi religiosi spesso bigotti. È sbagliato e fuorviante pensare che senza i nostri Dei le nostre vite siano immerse nel caos, nella disperazione e nel male. È vero il contrario. I principi fondamentali della vita devono essere adottati attraverso la comprensione di come opera l’universo stesso e della nostra posizione in esso. (…) Se portiamo questo ragionamento alla sua logica conclusione, vediamo subito come non possa esserci contraddizione tra scienza e religione. I due sono, molto semplicemente, uno. Quello che dobbiamo capire è che abbiamo eluso lo scopo del percorso della natura. Ci siamo dati, nella nostra profonda ignoranza, un’importanza all’interno dell’universo del tutto sproporzionata”.
Cosa fare dunque per ritrovare la giusta via, per riscoprire la formula di quell’armonia perduta tra l’uomo e i suoi simili, l’uomo e il mondo, l’uomo e il cosmo, l’uomo e il suo destino sulla terra, l’uomo e la sua storia? Usare il pensiero laterale è la traccia Machiavelli offre nel suo libro. Il pensiero laterale, che ci permette di indagare senza pregiudizi tra le pieghe di movimenti di pensiero e dottrine che sono a noi contigue, ma che ci appaiono lontane e persino ostili, deformate e diffamate dai loro stessi estremismi. Come l’Islam, ad esempio, che è la piu’ laica delle religioni del Libro e può essere, se la si coglie nelle sue profondità, la piu’ adatta a soddisfare la spiritualità dell’uomo del XXI secolo. O anche il socialismo bloccato dalla sue deturpazioni nella stasi della politica.
“Eclissi dell’Etica” di Brandino Rangoni Machiavelli con la collaborazione di Alberto Cuomo
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