Sono circa 90 i missili russi diretti all’Ucraina e che hanno colpito oltre 15 infrastrutture energetiche del Paese, sono 7 milioni le persone rimaste senza elettricità. A destare ancor più agitazione sono i due missili caduti in Polonia, Paese Nato. La Casa Bianca e l’Alleanza Atlantica stanno verificando l’accaduto. Mosca nega
di Carlo Longo
In questa giornata una pioggia di missili si è abbattuta sull’Ucraina, secondo lo Stato Maggiore di Kiev si contano 90 missili che hanno distrutto almeno 15 infrastrutture energetiche. Sebbene dei 90 missili la difesa area ucraina ne sia riuscita ad abbattere 70 ad oggi sono oltre 7 milioni di persone in Ucraina che si trovano senza elettricità. Oltre a Kiev, gli attacchi missilistici da parte delle forze armate russe hanno colpito co varie regioni in tutta l’Ucraina. Missili si sono abbattuti a Kharkiv, seconda città dal paese, dove è stata ordinata l’interruzione del servizio della metropolitana, a Leopoli, che si trova all’estremo ovest dell’Ucraina, molto lontano dai fronti di guerra, a Myrhorod, nella regione di Poltava, e nelle regioni di Vinnytsia e Mykolaiv.
Ma a destare ancor più clamore e preoccupazione per un’escalation che potrebbe essere senza ritorno è la notizia di alcuni missili russi che si sono abbattuti in Polonia, Paese membro della Nato dal 1999.
Due missili russi, infatti, si sono abbattuti in serata nel territorio della Polonia, nel villaggio di Przewodów, uccidendo due persone. Secondo le prime ricostruzioni, avvalorate dall’intelligence Usa, sarebbero finiti su una fattoria. Mosca ha immediatamente negato ogni responsabilità per l’accaduto e ha parlato di “una provocazione del nemico”, mentre i media polacchi che per primi hanno diffuso la notizia hanno ipotizzato che si possa trattare di un razzo russo abbattuto dalla contraerea ucraina.
Varsavia ha prontamente convocato una riunione urgente del Comitato di sicurezza. La Nato e La Casa Bianca hanno fatto sapere di osservare gli sviluppi dell’accaduto. La Casa Bianca “è al lavoro per stabilire cosa è successo e quali sono i prossimi passi da compiere”, ha scritto su Twitter la portavoce del consiglio per la Sicurezza nazionale Usa, Adrienne Watson, sottolineando che gli Usa stanno “lavorando con la Polonia per raccogliere più informazioni possibili. In questo momento non possiamo confermare le notizie o nessuno dei dettagli emersi”
“Siamo al corrente delle notizie di stampa sulla caduta di missili russi in Polonia. Al momento, non abbiamo altre informazioni che possano confermarle. Stiamo indagando”, ha detto il portavoce del Pentagono, il generale Pat Ryder che ha poi aggiunto: “il nostro impegno verso l’articolo 5 della Nato è chiarissimo: difenderemo ogni centimetro di territorio della Nato”.
Ed effettivamente, qualora l’Alleanza Atlantica accertasse che i missili in Polonia sono stati deliberatamente inviati dalla Russia certamente si rientrerebbe nell’ambito di operatività dell’art 5 del Trattato Nord Atlantico. “Le Parti convengono che un attacco armato contro uno o più di loro in Europa o Nord America sarà considerato un attacco contro tutti loro” è l’incipit dell’articolo 5 che vincola gli Stati membri alla difesa collettiva e che potrebbe essere invocato dalla Polonia. Ad ogni modo, è bene sottolineare che secondo la disciplina dell’art 5, la difesa armata è solo una delle opzioni e il modo concreto in cui la difesa collettiva del Paese Nato attaccato è in concreto attuata è il Consiglio di Sicurezza a deciderlo. L’articolo prosegue, infatti, disponendo che i Paesi Nato “convengono che se un tale attacco si producesse, ciascuna di esse, nell’esercizio del diritto di legittima difesa, individuale o collettiva, riconosciuto dall’art. 51 dello Statuto delle Nazioni Unite, assisterà la parte o le parti così attaccate intraprendendo immediatamente, individualmente e di concerto con le altre parti, l’azione che giudicherà necessaria, ivi compreso l’uso della forza armata, per ristabilire e mantenere la sicurezza nella regione dell’Atlantico settentrionale. Ogni attacco armato di questo genere e tutte le misure prese in conseguenza di esso saranno immediatamente portate a conoscenza del Consiglio di Sicurezza. Queste misure termineranno allorché il Consiglio di Sicurezza avrà preso le misure necessarie per ristabilire e mantenere la pace e la sicurezza internazionali”.
Per il momento l’Alleanza atlantica ha comunicato di aver preso in esame i report sui missili caduti. Il presidente ucraino, Volodmyr Zelensky, appresa la notizia dei missili in Polonia ha commentato: “Attacco a territorio Nato escalation significativa”.
Ad ogni modo sembrerebbe che la pioggia di missili che ha colpito l’Ucraina e, si spera involontariamente, la Polonia siano una diretta reazione di Mosca alle parole del presidente ucraino Zelensky che in collegamento al G20 in Indonesia, aveva paragonato la liberazione di Kherson “al D-Day, lo sbarco in Normandia” e nel suo discorso aveva delineato un possibile percorso verso la pace definito però da Lavrov “non realistico e non adeguato”.
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